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Devorah Major: A Boy Neighborhood / Un ragazzo del quartiere. La poesia della settimana (37/2014).

devorah major

 La “poesia della settimana” è A Boy Neighborhood / Un ragazzo del quartiere della straordinaria Devorah Major, afroamericana di San Francisco, poeta laureata della città, amica da sempre di Casa della poesia. Devorah è una delle voci più belle della jazzpoetry e lo dimostra in questa lettura nel corso di Napolipoesia nel Parco nel 2009. Insieme a lei in quella occasione il Gaspare Di Lieto Jazz Quartet (Gaspare Di Lieto, pianoforte; Peppe Plaitano, sax; Tommaso Scannapieco, contrabbasso; Gaetano Fasano, batteria). Ecco il testo, nella traduzione di Raffaella Marzano, in lingua originale e la registrazione della bella lettura di Devorah Major.

https://www.potlatch.it/wp-content/uploads/2014/10/25-Yam-Sister-Un-ragazzo-del-quartiere.mp3
UN RAGAZZO DEL QUARTIERE – DEVORAH MAJOR

 

abito abbastanza vicino a un ragazzo
che uccide la gente

ha quattordici anni

abbastanza giovane
perché io ricordi quando
appena in quinta
era un magnifico poeta

potevi vedere la sua genialità
brillare con l’oscura energia
di un universo che si espande

riempiva ordinatamente entrambi i lati
della pagina a righe
mentre si impossessava del colore nero
e lo vestiva di tutte le possibilità
che la sua mente di decenne riusciva ad immaginare
era magico e patinato
era tuono e canzone
vivo, potente
e sì era
bellissimo

scriveva le poesie
e poi chiedeva
di leggerne le parole ad alta voce
una voce forte e chiara
decisa e ferma

allora brillava più luminoso
più splendido di tanti altri
suoi compagni di classe

ad alcuni dei quali
ora potrebbe sparare
alcuni dei quali
ora potrebbero sparare a lui

giovani che insieme prendono
la maestà della notte
e la trasformano in
sirene di infelicità e sangue

abito abbastanza vicino ad un ragazzo
che era nato poeta
ed ora trasforma il nero
nel suono
di proiettili semi-automatici
che fanno fracasso nel centro commerciale
uno scoppio, un fischio
un rantolo mortale
un singhiozzo di madre
una lacrima caduta nel petrolio

chi è stato dunque
ad insegnargli il nero
come nient’altro che
rinchiuso e non rinchiuso
canto di lavoro, schiocco di frusta
rumore di sbarre,
serrare dormire

scuoterli
farli cadere
rompere la schiena
piegati e stenditi

chi ha preso la sua raffinata ossidiana
e l’ha piantata nella polvere da sparo

 

Traduzione di Raffaella Marzano


Devorah Major 3

a boy neighborhood – DEVORAH MAJOR

 

i live quite near to a boy
who kills people

he is fourteen years old

young enough for me
to remember when
he in the fifth grade
was a most wonderful poet

you could see his brilliance
shining with the dark energy
of a universe expanding

he neatly filled both sides
of the lined newsprint sheet
as he took the color black and
dressed it in all the possibilities
his ten year-old mind could imagine
it was magic and sleek
it was thunder and song
alive, powerful
and yes it was
beautiful

he wrote his poem
and then asked
to read his words out loud-
voice strong and clear
purposeful and steady

he shone brightly then
brighter than so many
of his classmates

some of whom
he may now shoot at
some of whom
may now shoot at him

youth together taking
the majesty of the night
and turning it into
sirens of misery and blood

i live quite near to a boy
who was born a poet
and now turns black
into the sound
of semi-automatic rounds
clattering across the mall
a pop, a whistle
a death wheeze
a mother’s sob’s
a tear dropped into oil

who was it then
who taught him black
as nothing but
caged and uncaged
field holler, whip groan
bar clang, lock nod
shake em up
shake em down
crack that back
bend and spread

who took his smooth obsidian
and ground it into gunpowder

 

devorah major

Foto: Andrea Pecchioli

 

Scopri di più su Devorah Major

Ott 12, 2014Sergio Iagulli
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Sergio Iagulli

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6 years ago La poesia della settimanablack poetry, Devorah Major, jazz poetry, la poesia della settimana761
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